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Antonio Mancini

(Roma, 1852 – 1930)

Ritratto di Gitana

Olio su tela, cm. 59,5 x 49,5                                                                             Firmato “A. Mancini” in centro a destra.                                     Dimensione cornice, cm. 78 x 68 x 6 ca

Descrizione

Note: Pubblicazione catalogo opere della collezione Intermidiart. Opera firmata. Certificato di Garanzia e Lecita Provenienza. Opera con cornice:

“ …. Interessante dipinto ad olio su tela di buona qualità, raffigurante un Ritratto di gitana. Si tratta di una famosa opera realizzata dal noto artista attivo tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento, Antonio Mancini (Roma, 1852 – 1930).

Antonio Mancini è stato, tra i pittori italiani dell’Ottocento, uno dei più importanti. La sua è una vita difficile. Formatosi alla scuola di Domenico Morelli a Napoli, dove si trasferisce nel 1865, ha una salute segnata da disturbi mentali, oltre che da una giovinezza povera e molto difficile, un destino triste, che fu la caratteristica principale delle sue prime opere di tipo naturalistico che raffigurano venditori, clown e soprattutto, scugnizzi che indossano stracci. La vita di Antonio Mancini è segnata anche da una grave crisi nervosa e da un periodo trascorso nel manicomio Provinciale di Napoli, dove dalla sofferenza nascono i suoi cosiddetti ritratti della follia. Tra questi spiccano il Prevetariello, esposto al Museo nazionale di Capodimonte e lo Scugnizzo che altro non è che il suo autoritratto, un’attenta osservazione della vita popolare con il quale il pittore s’identificava. Nei vari viaggi a Venezia, Parigi, Londra esegue numerosi ritratti. Viene molto colpito dalla pittura veneziana e riceve riconoscimenti un po’ dappertutto. Malgrado i viaggi a Parigi, momenti importanti del suo percorso artistico, non viene mai attratto dalle tendenze della pittura francese di allora, anzi rafforza il legame con il naturalismo ottocentesco. Conosce a Parigi e diventa amico di John Singer Sargent che apertamente lo considera il maggior pittore vivente. Si può dire che diventa quasi un rivoluzionario nel suo campo. La critica apprezza soprattutto la sua tecnica unica e molto personale. Richiesto dai collezionisti, Antonio Mancini dipinge vere e proprie copie delle sue opere più celebri. Di recente al Philadelphia Museum of Art gli è stata riservata una mostra importante per celebrarne la modernità e popolarità. Oggi Antonio Mancini viene rivalutato, anche se solo in parte, insieme alla scuola artistica napoletana. Anche negli ultimi anni della sua vita comunque ottiene importanti tributi nelle principali rassegne italiane. Muore a Roma il 28 dicembre del 1930.

L’opera, firmata in centro a destra, raffigura una donna matura posta di tre quarti e a mezzo busto, ritratta con un abito di grande resa sartoriale color bianco, e sulla spalla destra è coperta da un mantello ricco e – anch’esso – di grande resa sartoriale confezionato in una stoffa blu scuro con sottili ricami in oro damascato, portata con disinvolta eleganza. Con egual sprezzatura il volto catalizza l’attenzione dello spettatore, aderendo a precisi canoni della scuola italiana dell’800. Il ritratto illustra una donna gitana proveniente dall’ambiente spagnola, rappresentato con postura elegante ed autorevole.

Dal punto di vista stilistico, la tela qui in oggetto, rappresenta una profonda intensità dell’espressione che, affiancata al carattere romantico meditativo, non schivo da reminescenze simboliste, ed è accompagnata dal taglio dell’immagine del tutto caratteristico per l’impostazione, attraverso la fusione delle masse cromatiche – con pennellate veloce e vibrante – consegnandoci una solidità visiva che raramente è data a vedere nella pittura italiana del primo ‘800. Le cifre di questa pittura che risente del romanticismo e dell’impressionismo ma che è anche declinata con un piacere tutto soggettivo per quel passato che richiama alle opere di scuola napoletana del XVIII secolo. Per accrescere questa sensazione di rapidità dell’impressione, l’artista usa la tecnica impressionista, basato sulla percezione delle realtà e non sull’espressione del suo concetto.

In merito al suo stato conservativo, l’opera si presenta in condizioni generali abbastanza discrete considerando l’epoca del dipinto; la superficie pittorica mostra una vernice sporca, causato dal tempo, segni che testimoniano gli anni dell’opera (vedi foto). La patina, si presenta in discreto stato conservativo, e con lo studio delle lente di ingrandimento, si osserva nella superficie pittorica la grossezza dei pigmenti e alcune caratteristiche dello strato pittorico, compatibile con la pittura dell’epoca.

L’opera è inserita in una cornice di legno di epoca recente. Il dipinto è accompagnato da certificato di legittima provenienza. Eventuali spese per pratiche doganali saranno a carico del destinatario”.

Provenienza: Coll. Privata.

Pubblicazione:

  • Inedito;
  • I Miti e il Territorio nella Sicilia dalle mille culture. INEDITA QUADRERIA catalogo generale dei dipinti della collezione del ciclo “I Miti e il territorio”, Editore Lab_04, Marsala, (in fase di stampa 2021).

Si garantisce, inoltre, un imballo accurato con cassa in legno esterno e pluriball/cartone/polistirolo interno (costo imballaggio € 100,00 circa) e spedizione tracciabile (€ 100,00 Italia). Per l’esportazione, l’opera è soggetto ad una richiesta di Attestato di Libera Circolazione (Comunità Europea) o Certificato di Esportazione (Trasporto Extra Comunitari), presso l’ufficio di esportazione (Soprintendenza del territorio) con i tempi e i costi gravati (€ 300/€500, tutto incluso: spedizione, imballaggio e partiche esportazioni).

I documenti originali (catalogo compreso, saranno spediti separatamente dopo aver ricevuto il pagamento da Catawiki).

La spedizione potrebbe ritardare di qualche giorno/settimana per motivi logistici ed amministrative.

Si prega di prestate attenzione alla seguente terminologia esemplificativa:

  • “SANDRO BOTTICELLI” A parere di Intermidiart opera dell’artista (quando non è conosciuto il primo nome dell’artista sia che il cognome venga preceduto da una serie di asterischi, sia da una iniziale o no, indica che l’opera è dell’artista nominato).
  • “ATTRIBUITO A SANDRO BOTTICELLI” È opinione di Intermidiart che sia probabilmente opera dell’artista, ma con meno sicurezza che nella categoria precedente.
  • “ATTRIBUIBILE A SANDRO BOTTICELLI” A parere di Intermidiart l’opera potrebbe essere attribuibile all’artista.
  • “BOTTEGA DI SANDRO BOTTICELLI” A parere di Intermidiart è di una mano sconosciuta della bottega dell’artista, che può essere stata eseguita sotto la direzione dell’artista.
  • “CERCHIA DI SANDRO BOTTICELLI” A parere di Intermidiart un’opera di mano non identificata, ma distinta; strettamente associata con il suddetto artista, ma non necessariamente suo allievo.
  • “STILE DI/SEGUACE DI SANDRO BOTTICELLI” A parere di Intermidiart opera di un pittore che lavora nello stile dell’artista, contemporaneo o quasi contemporaneo, ma non necessariamente suo allievo.
  • “MANIERA DI SANDRO BOTTICELLI” A parere di Intermidiart una opera nello stile dell’artista di epoca più tarda.
  • “DA SANDRO BOTTICELLI” A parere di Intermidiart una copia di un dipinto conosciuto dell’artista.
  • “IN STILE…” A parere di Intermidiart opera nello stile citato pur essendo eseguita in epoca successiva.
  • Il termine firmato e/o datato e/o iscritto, significa che a parere di Intermidiart la firma e/o la data e/o l’iscrizione sono di mano dell’artista.
  • Il termine recante firma e/o data e/o iscrizione, significa che a parere di Intermidiart queste sembrano aggiunte o di altra mano.
  • Le dimensioni date sono, nell’ordine, altezza, base ed eventualmente profondità.
  • I dipinti e le fotografie non s’intendono incorniciati se non altrimenti specificato.
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